Per il viaggio che intraprendo sono cosciente del fatto di portarsi dietro almeno una gomma di scorta: scelgo

il posteriore soggetto di più ad usura e forature e

sostegno anche del carico presente sulla parte posteriore della Rossa .Il mio compagno di viaggio Michele, mi fornisce come aiuto ed idea , un porta ruota che praticamente sta sempre nella parte posteriore bassa,permettendo comunque la visibilità della targa e luci/frecce posteriori. Con l’unico handicap, che deve foderare la ruota dalla parte della marmitta, di un foglio di protezione, resistente al calore, per non rovinare il pneumatico. (come nella foto a dx)

Nei giorni a seguire devo individuare un fabbro, per poterne fare un’altro uguale, però c’è qualcosa che mi frulla in testa. Guardo e riguardo l’oggetto, secondo me carica troppo anche il posteriore, con i 7kg del pneumatico sporgendo in fuori della moto. Prendo un foglio di carta ed incomincio a elaborare la cosa. Dopo alcune varianti sul portaruota, e fogli di schizzi, buttati giu’ a pelle, arrivo finalmente a voler concepire e creare un’oggetto completamente diverso.

L’idea è di avere  insieme un porta pneumatico, che mi faccia anche da stabilizzatore dietro per la grande borsa dove è tutto l’occorrente per il campeggio, ed in più protezione ed appoggia passeggero (all’altezza della testa c’è il battistrada della gomma). L’idea me la fornisce, scorrendo le foto su internet, il dietro di alcuni custom, che hanno un tubo stretto ed alto come finale della moto, sia per fermare i bagagli, sia come appoggio per il passeggero. Mantenendo anche comunque un peso dell’appendice per non compromettere troppo l’assetto di guida. Troppo carico dietro, troppo leggero l’avantreno e di conseguenza poca aderenza della ruota davanti. Trovo l’azienda che mi permetterà di creare l’antefatto: sono Stefano e Maurizio della ditta Ferroinox srl   , e si trovano proprio vicino a dove abito a Guamo (LU). Molto cordiali e disponibili, affascinati un po’ dal viaggio che farò e poi dalla possibilità di poter dare un contributo alla realizzazione di un’oggetto proprio. In fin dei conti sono degli artigiani e quindi creatori, artisti a modo loro. Maurizio mi spiega prima di tutto che materiale userà: non l’alluminio, anche se la sua caratteristica è la leggerezza, ma l’acciaio, nei sostegni non pieno ( proprio per limitare il peso), ma nel qual caso la struttura cedesse, può essere sempre riparata e saldata da qualunque officina, mentre per l’alluminio occorre tutta una attrezzatura speciale ( in Lucca la possiedono solo loro). Gli sottopongo il disegno che ho fatto, ed inizia la creazione. Il tempo richiesto è stato tutto il giorno, dalle 9 di mattina alle 19 della sera. Praticamente, man mano che prendeva forma, veniva provato sulla moto. Ho pensato addirittura di dargli una inclinazione verso il passeggero, per spostare un po’ il baricentro ed averlo più nella proiezione della moto, tenendo conto che ci sarebbe stata la ruota. Fatta salire la Cristina sul sedile posteriore, abbiamo capito quanto doveva essere l’angolo. E da qui il compimento finale del portaruota. Quindi riepiloghiamo: la struttura ha una piastra curva per accettare la forma della gomma, con occhielli al fine che ne permetta con cinghie il serraggio della stessa. Tubi di sezione rettangolari, vuoti all’interno, per resistere di più alle vibrazioni,  per serrarlo al telaio della Rossa, saldando una piastra che andasse ad appoggiarsi anche alla piastra preesistente del porta bauletto, serrando anch’essa con bulloni.

Grande lavoro, complimenti agli artisti. Arrivato a casa, ho montato la moto, come per il viaggio, per sentire quanta differenza c’è con l’appendice aggiunta, tenendo conto che sul serbatoio ho applicato un sistema di borse, che in qualche maniera danno un po’ di peso sul davanti. Inoltre ho creato lo spazio per mettere la tenda,  accanto ad essa la possibilità di mettere 2 bottiglie (dx e sx) che entrano nell’incavo della gomma stessa, serrando il tutto con delle cinghie in maniera da evitare al minimo le vibrazioni, che saranno dovute soprattutto dai percorsi fuori strada. Provata, anche su un tratto di strada non asfaltata, non ho percepito differenze per come la carico di solito per i miei viaggi, in due persone. Ho ricoperto gli angoli con strutture di plastica rigida ed il bordo con una rifinitura di gomma, per renderla più sicura. Ho postato le foto e i giudizi sono stati innumerevoli e contrari, da chi dice che è pericolosa, che si spezzerà, che risenta troppo del vento laterale  (specie sulla Routa 40), a chi invece ha sostenuto che l’idea è buona. Sapete che vi dico, la strada darà la sua sentenza e poi vi racconterò al ritorno. Se andrà bene la brevetterò!!!!!! Scherzi a parte ringrazio di nuovo Maurizio e Stefano che sono stati preziosi per i loro suggerimenti e molto, ma molto disponibili e non è cosa da poco.